A cosa serve la “Piattafroma Europa”, il previsto nuovo molo nel porto di Livorno (due chilometri verso mare)?
In questo sito ci siamo già occupati della Piattaforma Europa esponendo le nostre perplessita sia per i rischi ambientali, sia per la sostenibilità economica. (https://www.legambientepisa.it/piattaforma-europa-nel-porto-livorno-serve-ci-rischi/ – https://www.legambientepisa.it/ampliamento-del-porto-livorno-pennelli-alla-foce-del-cananle-scolmatore-ci-rischi-la-costa-pisana/).
L’Autorità Portuale, sostenuta dalla Regione Toscana, presenta il progetto come inevitabile adeguamento del porto, pena il suo decadimento, a fronte delle necessità di un traspoto marittimo che vede navi portacontainer sempre più grandi. Questa ipotesi era già stata messa in dubbio durante il “Dibattito Pubblico” svolto nella primavera 2016.
Leggiamo su Internazionale (n° 1171, 16.9.2016) un articolo riportato dal Finacial Times dal titolo “Le grandi navi affondano”, nel quale si racconta del fallimento o delle difficoltà economiche delle grandi compagnie di trasporto container per un calo globale della domanda. Si parla anche delle molte grandi navi abbandonate nei porti, della necessità di distrugere navi “anche quelle grandi e costose”. E ancora: “… il settore ha bisogno di diminuire le sue capacità, ma non è facile adottare misure dolorose”.
Si rafforza il dubbio: l’opera risponde a una necessità economica reale o al tentativo di dare fiato (breve) all’economia con una “grande opera”?