Riportiamo una nota di Andrea Poggio, della segreteria di Legambiente nazionale
Anche i diesel Fiat imbrogliano sulle emissioni inquinanti? Non mi stupisce. La questione è nota, anche in Europa e in Italia, ma nessun governo se la vuole prendere con l’industria automobilistica. Perché lo si sapeva, anche ufficialmente, dove sta scritto?
Sta scritto ufficialmente in tutti i rapporti dell’Ispra e delle Agenzie per l’ambiente (da quelle regionali a quella europea). Infatti, mentre da un lato si fanno i controlli “di legge” al momento dell’omologazione dei veicoli, nei rapporti annuali sullo stato dell’ambiente, così come nei catasti pubblici delle emissioni, si usano fattori di emissioni basati su prove e misure sulle automobili circolanti. Questi parametri, che stimano quanto inquinamento fanno davvero le automobili e (soprattutto) i camion, furgoni e pullman, sono molto più alti. Di quanto di più? Molto: almeno il 40-50% di più per le emissioni di CO2 e anche del triplo per gli ossidi d’azoto e il particolato.
Anche le prove ordinate dal ministro Del Rio dopo lo scandalo dieselgate (Volkswagen) hanno messo sotto accusa i diesel Fiat: restavano paradossalmente nei limiti di omologazione con il motore a freddo. Ma dopo i primi minuti il motore si scaldava e i limiti venivano sfogati alla grande.
Quindi il traffico a motore, soprattutto diesel, uccide molto di più del previsto e in aperta violazione delle norme…
Come uscirne? Più presto possibile “emissioni zero”. Per auto e treni solo motore elettrico e (per autobus, traffico pesante e marittimo) biometano. In prospettiva per questi ultimi, idrogeno rinnovabile e celle a combustibile.