IL CAMPO SPORTIVO DI SANTA MARTA È BELLO VERDE
NO AL GRIGIO DEL CEMENTO
Molti pisani ricordano quando da bambini hanno tirato i primi calci al pallone nel campo Santa Marta della Freccia Azzurra. Altri hanno portato i propri figli in quello spazio verde lungo le mura. Un’ipotesi in campo è di trasformarlo in un parcheggio: ancora cemento al posto dell’erba.
L’idea ha trovato la ferma opposizione della benemerita società sportiva Freccia Azzurra che giudica l’eventualità «contraria alla storia della nostra città e alla rinnovata sensibilità ambientale», opinione che Legambiente Pisa condivide.
Anche il sindaco Conte si è detto contrario al sacrificio del campo sportivo, ma nel contempo ha confermato la volontà di realizzare nuovi parcheggi in prossimità del centro per favorire il commercio, anche rosicchiando “il meno possibile” un po’ di verde in via delle Trincere. Anche Confcommercio, cui si era attribuita l’idea, si dichiara contraria, salvo precisare che “se domani la società dovesse individuare nuovi spazi … l’idea è suscettibile di valutazione”. Quindi una sostanziale conferma della proposta, anche perché la Freccia Azzurra ha la possibilità concreta di spostarsi altrove.
La conversione di campo sportivo in parcheggio sarebbe una scelta che porterebbe in un sol colpo diversi gravi danni per il quartiere e per tutta la città. Per prima cosa si perderebbe l’occasione di estendere gli spazi verdi lungo le mura che offrono percorsi pedonali di grande bellezza.
In secondo luogo avremmo altro territorio impermeabilizzato e quindi maggior rischio idraulico, un aspetto da considerare anche in relazione al clima che cambia. Inoltre si avrebbe un degrado nella vita del quartiere.
Non solo: i parcheggi in prossimità del centro attraggono inevitabilmente il traffico e contrastano con un’ipotesi di una città con meno auto e più persone che camminano per le vie: più salute, più bellezza, più socialità e anche un vantaggio per i commerci, come dimostrano le aree dove i pedoni hanno preso il posto delle auto.
Una politica lungimirante segue il principio “più verde e meno grigio”, in un’ottica di sviluppo della città che si adatta al clima che cambia.
Le scelte sbagliate lasciano un segno indelebile, meglio non farle.