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Sommario:

  1. Editoriale
  2. Il viatico
  3. Conflitti
  4. Bambini
  5. Stili di vita
  6. Cibi
  7. Terra, Acqua, energia
  8. Speciale Meeting di San Rossore sui cambiamenti climatici, luglio 2004
  9. Media
  10. Campagne e movimenti
  11. Diritti
  12. Culture
<= Il testo del documento approva... Campagne e movimenti

Appello contro la guerra all' intelligenza

di

Les Inrockutibles

L’appello che segue è stato lanciato con grande clamore in Francia nei mesi scorsi dalla rivista di musica rock Les Inrockutibles. La riproponiamo perché ci sembra che la situazione descritta nell’appello, che è poi stato firmato da centinaia di intellettuali e gente di spettacolo francesi, ma non solo, sia moto simile a quella che viviamo nel nostro paese dove l’ideologia berlusconiana appare l’incarnazione palese e pericolosa di un ottuso e populistico anti-intellettualismo di stato, dove ogni libera espressione del pensiero, dello spirito, della riflessione filosofica e letteraria o del dissenso politico viene deriso o ferocemente attaccato dai politici e dall’informazione di regime. Memori di Goebbels, ministro della propaganda nazista, e di una sua famosa affermazione secondo la quale “quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola”……

Nulla di più vicino oggi di una università senza fondi e di un laboratorio scientifico paralizzato, nulla di più vicino di un intermittente dello spettacolo e di un dottorando precario, di un medico di pronto soccorso e di un giudice sommerso di pratiche e procedimenti, di uno psicanalista interdetto dalla sua professione e di un archeologo privato dei suoi scavi, nulla di più vicino di un architetto, un avvocato o un medico la cui libertà di esercitare è sempre più accerchiata, niente di più vicino di un disoccupato arrivato alla fine dell’assistenza e di un artista con il Rmi [reddito minimo], niente di più vicino, in aule vetuste […], di un professore e dei suoi studenti.

Tutti questi settori del sapere, della ricerca, del pensiero, del legame sociale, produttori di conoscenza e dibattito pubblico sono oggi l’oggetto di attacchi massicci, rivelatori di un nuovo anti-intellettualismo di Stato. È l’applicazione di una politica estremamente coerente, quella alla quale assistiamo. Una politica di impoverimento e di precarizzazione di tutti gli spazi considerati come improduttivi a breve termine, inutili o dissidenti, di tutto il lavoro invisibile dell’intelligenza, di tutti i luoghi in cui la società si pensa, si sogna, s’inventa, si cura, si ripara. Una politica di semplificazione dei dibattiti pubblici, di riduzione della complessità […].

Questa guerra all’intelligenza è un evento senza precedenti nella storia recente della nazione. È la fine di una diversità francese: un semplice sguardo a qualcuno dei nostri vicini europei, all’Inghilterra post-thatcheriana o all’Italia berlusconiana, permette di capire cosa ne è di scuole, ospedali, università, teatri, case editrici alla fine di quelle politiche che, condotte in nome del buon senso economico e del rigore di bilancio, hanno un costo umano, sociale e culturale esorbitante e conseguenze irreversibili.

Lungi dal costituire un movimento dall’umore corporativo, questo sussulto delle professioni intellettuali riguarda l’insieme della società. Prima di tutto perché la produzione e la diffusione delle conoscenze ci è altrettanto indispensabile dell’aria che respiriamo. E poi, perché, al di là dei nostri mestieri, dei nostri saperi, delle nostre pratiche, è il legame sociale che viene attaccato, relegando al margine i disoccupati, i precari e i poveri.

E ora? Forti di questa presa di coscienza, si tratta di condividere le lotte e le mobilitazioni, di federare le nostre inquietudini, di scambiare le nostre allarmanti esperienze, e di rivolgere al governo una protesta solidale, unificata, che venga da tutti i settori minacciati da questo anti-intellettualismo di Stato che nessun partito politico, di destra come di sinistra, ha ancora incominciato a denunciare. Ciascuno di noi deve continuare a proporre le sue rivendicazioni, erigere le sue difese, ma dobbiamo anche interrogare collettivamente i nostri concittadini su questo smantellamento delle forze vive dell’intelligenza.

Per sottoscriverlo in Francia l'indirizzo è appel@inrochs.com, in Italia carta@carta.org

Traduzione a cura di Carta

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    Maggio 2002
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    Luglio 2002
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    Novembre 2002
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    Febbraio 2003
  5. pdf L’Albero Pazzo 7
    Aprile 2003
  6. pdf L’Albero Pazzo 8 - 9
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    Dicembre 2003
  8. pdf L’Albero Pazzo 12
    Settembre 2004