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Sommario:

  1. Editoriale
  2. Il viatico
  3. Conflitti
  4. Bambini
  5. Stili di vita
  6. Cibi
  7. Terra, Acqua, energia
  8. Speciale Meeting di San Rossore sui cambiamenti climatici, luglio 2004
  9. Media
  10. Campagne e movimenti
  11. Diritti
  12. Culture
Diritti Argentina: Benetton contro gli... =>

Lavoro precario: è chiedere troppo

di

Una disoccupata come tanti

Continuiamo la nostra inchiesta sui nuovi lavoratori precari. Dopo le testimonanze di una giovane lavoratrice in un call center e di una dipendente di un’azienda high tech pubblicate nei numeri scorsi, questa volta pubblichiamo il racconto di una lavoratrice dipendente con lunga esperienza professionale nelle cooperative sociali.

Come la maggior parte dei giovani prima o poi, purtroppo un giorno mi sono trovata nella situazione di dovermi cercare una nuova occupazione…34 anni, diploma classico, conoscenza di una lingua straniera e del computer, esperienza decennale in campo educativo. Volevo trovare un altro lavoro che mi desse qualche garanzia: versamento contributi, regolarità di assunzione, malattia.

E’ CHIEDERE TROPPO ?

Vivevo a Bologna, dove la disoccupazione era a livelli molto bassi, per cui non mi sono allarmata più di tanto, ho pensato che non avrei avuto grosse difficoltà a trovare un'altra occupazione. Mi sono data da fare subito comprando giornali di annunci e diffondendo la voce in giro. La prima offerta che ho ricevuto è venuta da una associazione che si occupa di attività ludico ricreative per bambini; mi hanno offerto di lavorare in una ludoteca tre pomeriggi la settimana con un contratto di Collaborazione Occasionale da Ottobre a Giugno , senza malattia, senza ferie né versamenti di alcun tipo e una stipendio mensile di 250 euro…ho creduto di riuscire a trovare di meglio; infatti , dopo pochi giorni sono stata assunta in una grande azienda svedese di arredamento con catene di negozi in tutto il mondo; il contratto era di 5 mesi part-time, con la promessa che se fosse andata bene forse sarei stata riconfermata oltre il periodo stabilito da contratto. Nulla da dire sulle garanzie contrattuali e sullo stipendio, ma il fatto di essere a tempo determinato mi ha fatto vivere col fiato sul collo fino alla fine; inoltre in questa azienda c’è la cattiva abitudine di informare solo all’ultimo momento (pochi giorni prima dello scadere del contratto ) della decisione aziendale sul proprio futuro occupazionale. E’ una tattica poco rispettosa dell’individuo e delle difficoltà emotive e pratiche in cui ci si viene a trovare durante e dopo l’esperienza se si rimane disoccupati. Oltretutto "la scadenza" del tuo contratto viene utilizzata dai tuoi diretti superiori a tempo indeterminato come spauracchio per pressioni psicologiche e per ricatti più o meno manifesti. La gente è talmente terrorizzata dall’eventualità di non venire riconfermata che è disposta a fare di tutto e tacere su tutto. Credo che questa strategia aziendale, comunque, venga utilizzata anche in molti altri luoghi di lavoro, e questa non è un’eccezione.

Dopo questa illuminante esperienza su come le grandi aziende utilizzano il personale, mi sono trovata da capo a dover cercare un altro lavoro… di nuovo giornali, di nuovo "dillo agli amici"…telefonate…

Sono approdata in un asilo nido privato della zona di Casalecchio, una bella casa, un bel giardino, tanti giochi per i bambini; OFFERTA: prestazione occasionale part-time, senza nessuna garanzia contrattuale a £ 7.500 l’ora (circa 4 euro ), una settimana di prova, prendere o lasciare…

Sono letteralmente fuggita via …

Pensavo che non si potesse scendere più in basso, ma mi sbagliavo!

Ho provato a propormi come assistente domiciliare e negli ospedali tramite un’Agenzia che offre questo servizio 24 ore su 24.

Anche questa volta l’offerta è stata di contratto a prestazione occasionale per £ 9.000 l’ora (meno di 5 euro), per essere chiamata in qualsiasi ora del giorno e della notte con la stessa paga anche nelle ore notturne (per la cronaca, ho saputo che questa agenzia chiede ai clienti esattamente il doppio di quello che dà ai "dipendenti"); anche qui non ti si garantisce nulla, neanche un minimo di chiamate al mese…ho sprezzantemente rifiutato.

Altra esperienza diretta di "sfruttamento legalizzato", ove ti propongono pseudo -contratti umilianti e fatiscenti che si possono accettare solo dopo aver messo il proprio orgoglio sotto i piedi, solo per "puro bisogno" di avere un qualsiasi lavoro…

Poi, tramite amici, ho trovato lavoro presso un’azienda ceramica della provincia, come decoratrice. Anche qui prestazione occasionale per un periodo di prova, e poi prestazione coordinata e continuativa, se fosse andata bene; luogo di lavoro in condizioni igieniche pessime, dove, per aver chiesto di dipingere seduta e non in piedi (per 4 ore consecutive), mi è stata data questa risposta: "No, perché seduta renderesti meno!". Ho cercato di resistere, ma per aver fatto una richiesta così anomala e inconsueta sono stata presa di mira e messa sotto pressione dal datore di lavoro, il quale, dopo il periodo di prova, mi ha liquidato da un giorno all’altro, perché "non adatta alle sue esigenze".

E’ CHIEDERE TROPPO?

Questa è il mio iter di ricerca di un lavoro nell’arco dell’anno 1999 - 2000. Poi, per motivi personali, mi sono trasferita a Pisa, ove, tra il 2000 e il 2003, ho lavorato come educatore presso diverse Cooperative Sociali, assunzione a prestazione occasionale o il solito fritto-rifritto Co.Co.Co.

Il falso vantaggio di questi contratti è che si prende qualche spicciolo in più (neanche due euro) rispetto ad un dipendente fisso, per una paga oraria di 7 euro circa, ma non si hanno ferie, malattia, indennità,13esima, straordinari o rimborsi. NULLA! Ti possono togliere o aggiungere ore a loro piacimento, se ti ammali sono affari tuoi, se hai bisogno di un permesso, ti guardano storto. Sei uno schiavo senza diritti a tutti gli effetti!!!

Hai tutti i doveri, gli orari e spesso fai anche lo stesso lavoro di chi è a tempo indeterminato. Infine un giorno come gli altri, inaspettatamente, ti dicono che da domani non serve più il tuo servizio… senza nessun preavviso e/o liquidazione .

Ti mandano a casa senza nulla in mano e spesso anche senza un ringraziamento per tutto l’impegno e il tempo che hai dato loro….

E’ CHIEDERE TROPPO?

Rispetto e tutela sul luogo di lavoro? Non ti puoi rivolgere neanche al Sindacato o all’Ispettorato del Lavoro, perché se il tuo capo lo viene a sapere, vieni liquidato SEDUTA STANTE.

Che dire…è perfettamente legale e tu non hai nessuno strumento per contestare e opporti Puoi solo tacere ed abbassare la testa.

Ormai siamo consapevoli dell’inganno; il contratto "Co.Co ri Co" e tutte le altre forme di lavoro precario sono uno sfruttamento legalizzato.

In questi anni ho vissuto in un incubo…trovare un lavoro dignitoso è diventato sempre più un obiettivo impossibile. Su questa barca della disperazione siamo in tanti, troppi….si va da tempo indefinito alla deriva senza possibilità di attracco.

Ci dicono che non è vero, che le nuove forme di lavoro portano a minore disoccupazione, ma a queste parole ormai non credono più neanche loro. E’ solo propaganda politica.

Se poi non sei più nel fiore degli anni…le aziende ti chiudono le porte in faccia perché vogliono giovani di 24/30 anni al massimo. E questo cosa significa? Che una persona a 38 anni non è più giovane ed abile per imparare un nuovo lavoro? Forse che superata quella soglia ci si atrofizza il cervello? Vogliono la MOBILITA’ e la disponibilità totale dei lavoratori disoccupati, vogliono farci andare in pensione più tardi, ma poi non ci assumono per superato limite d’età, calpestano il nostro amor proprio con offerte di lavoro sotto il livello accettabile di sopravvivenza, ci ricattano con contratti che non garantiscono nessun diritto per il lavoratore e che verrebbero rinnovati solo se facciamo "i bravi", cioè i servitori che non pensano e non hanno voce .

Con la scusa della crisi dell’economia e del lavoro fisso, tutte le aziende (piccole e grandi) se ne stanno approfittando per ridurre notevolmente le garanzie contrattuali, per sfruttare e togliere dignità a chi dignitosamente vuole lavorare.

In questo modo oltre che ai lavoratori si toglie LA DIGNITA’ ad una intera nazione .

E’ CHIEDERE TROPPO??!!

Archivio (online o pdf):

  1. pdf L’Albero Pazzo 2
    Maggio 2002
  2. pdf L’Albero Pazzo 3 - 4
    Luglio 2002
  3. pdf L’Albero Pazzo 5
    Novembre 2002
  4. pdf L’Albero Pazzo 6
    Febbraio 2003
  5. pdf L’Albero Pazzo 7
    Aprile 2003
  6. pdf L’Albero Pazzo 8 - 9
    Luglio - Agosto 2003
  7. pdf L’Albero Pazzo 10 - 11
    Dicembre 2003
  8. pdf L’Albero Pazzo 12
    Settembre 2004