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Sommario:

  1. Editoriale
  2. Il viatico
  3. Conflitti
  4. Bambini
  5. Stili di vita
  6. Cibi
  7. Terra, Acqua, energia
  8. Speciale Meeting di San Rossore sui cambiamenti climatici, luglio 2004
  9. Media
  10. Campagne e movimenti
  11. Diritti
  12. Culture
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Medicina omeopatica: come curare le parti senza dimenticare il tutto

di

Francesca Passeri

Negli ultimi anni le Medicine non Convenzionali hanno avuto una notevole diffusione. La definizione di medicine non Convenzionali è "ampio campo di risorse sanitarie che attraversa tutti quei sistemi, modalità o pratiche, con le loro teorie e credenze, che sono diversi da quelli intrinseci al sistema medico politicamente dominante in una particolare società o in un particolare periodo storico". La Medicina Omeopatica utilizza esclusivamente medicinali omeopatici unitari sottoposti a sperimentazione patogenetica. Ogni rimedio omeopatico, quindi, viene sperimentato singolarmente su individui sani, in genere nell’ambito delle Scuole di Omeopatia, e non si utilizza la sperimentazione sugli animali; il risultato della sperimentazione, definito "patogenesi" del rimedio, è essenziale per la prescrizione. La prescrizione avviene infatti in base al principio di similitudine o analogia, fra il quadro dei sintomi presentato dagli sperimentatori e il quadro dei sintomi presentato dall’ammalato. Il Medicinale Omeopatico è una sostanza proveniente dal mondo vegetale, minerale o animale, sottoposta a processi di diluizione e dinamizzazione (è un tipo di scuotimento cui è sottoposta la soluzione), che è stata sperimentata sull’uomo sano. La diluizione della sostanza di partenza dei rimedi omeopatici rende impossibile una interpretazione della loro azione sul piano biochimico-molecolare. Il rimedio agisce stimolando le capacità di reazione del paziente; la malattia infatti, secondo questa visione, deriva da uno squilibrio dell’individuo stesso. Il rimedio agisce apportando uno stimolo, una informazione al sistema biologico che lo porta a ritrovare un equilibrio nelle proprie reazioni. La ricerca scientifica non ha ancora spiegato il preciso meccanismo col quale avviene tale interazione, c’è da dire che poche risorse sono state fino ad oggi impiegate in tal senso nel mondo della ricerca. I medici omeopati, al contrario, tramite la loro esperienza clinica, arricchiscono continuamente di informazioni tale disciplina. Queste sono naturalmente informazioni di tipo clinico, e non riguardano il meccanismo d’azione dei rimedi, che dovrebbe essere studiato da fisici, chimici, biochimici. La medicina veterinaria ha dato un notevole contributo alla credibilità dell’omeopatia in quanto i risultati ottenuti non si possono certo imputare all’effetto placebo tanto invocato dagli scettici per le guarigioni degli esseri umani. La difficoltà dell’accettazione di molte medicine olistiche, tra cui l’omeopatia, da parte del mondo accademico ufficiale deriva anche dal fatto che il paradigma meccanicistico-molecolare oggi dominante in medicina non spiega tali discipline. Esse infatti si rifanno a una visione dell’uomo di tipo sistemico, in cui le singole parti non sono studiabili se non nella loro complessa interazione.

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    Maggio 2002
  2. pdf L’Albero Pazzo 3 - 4
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    Novembre 2002
  4. pdf L’Albero Pazzo 6
    Febbraio 2003
  5. pdf L’Albero Pazzo 7
    Aprile 2003
  6. pdf L’Albero Pazzo 8 - 9
    Luglio - Agosto 2003
  7. pdf L’Albero Pazzo 10 - 11
    Dicembre 2003
  8. pdf L’Albero Pazzo 12
    Settembre 2004