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Sommario:

  1. Editoriale
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  7. Terra, Acqua, energia
  8. Speciale Meeting di San Rossore sui cambiamenti climatici, luglio 2004
  9. Media
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  12. Culture
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Boccadarno: prima conoscere e poi progettare, una regola da imparare

di

Luisa Triunfio e Lorenzo Tognocchi

Lo sviluppo dell’area di Boccadarno secondo il progetto presentato dal Coordinamento che da anni lotta per la sua salvaguardia e riqualificazione

Martedì 6 aprile scorso, presso la Stazione Leopolda, il Coordinamento per la Salvaguardia e la Riqualificazione di Boccadarno ha organizzato un incontro-dibattito per la presentazione degli elaborati del progetto di sistemazione urbanistica dell’area di Boccadarno proposto dagli architetti Luisa Trunfio e Lorenzo Tognocchi, i cui criteri ispiratori sono enunciati nella nota allegata. Il progetto, risultato di accurate ricerche condotte nell’ambito della Facoltà d’Architettura dell’Università di Firenze, sotto la responsabilità scientifica dei Proff. Enrico Falqui e Giorgio Pizziolo, si colloca nella prospettiva del recupero di un territorio di grande valenza ambientale, con soluzioni urbanistiche alternative a quelle finora avanzate, capaci solo di procurare un forte degrado ambientale e paesistico e un pesante impatto negativo su Marina di Pisa, la Tenuta di San Rossore e in generale sull’assetto del Parco Naturale.

NOTA DEI PROGETTISTI

Questo progetto nasce dall’esigenza di pensare ad un intervento alternativo rispetto ad una serie di proposte, tutte uguali per morfologia e tipologia, che hanno interessato l’area di Boccadarno. I progetti finora presentati hanno infatti preso in considerazione un’unica idea, quella del porto e villaggio turistico e, localizzandoli variamente nell’area della ex–Motofides e in quella retrostante, li hanno studiati in tutte le loro possibili varianti. La genesi di questo intervento è stata diversa.

Non siamo partiti da un’idea precostituita, pensando a come e dove realizzarla, ma abbiamo iniziato dall’osservazione del territorio – inteso come insieme dell’ambiente naturale, sociale e culturale – per tentare di arrivare ad una risposta progettuale che fosse in grado di ridare identità ad un luogo oggi abbandonato ma indubbiamente prezioso. Da questa analisi è emersa la necessità di una proposta ecosostenibile, che si riallacciasse sia a Marina di Pisa sia al Parco Regionale, tenesse conto dell’importanza storica e sociale dell’ex stabilimento industriale e contribuisse a rilanciare e rivitalizzare l’abitato di Marina. Una proposta che fosse al tempo stesso economicamente competitiva, visti gli alti interessi in gioco.

Da queste considerazioni è nata l’idea di recuperare, dopo la necessaria bonifica del sito, lo stabilimento industriale conservandone le parti più significative e inserendo alcuni nuovi volumi nelle aree liberate dalle demolizioni. Una struttura così pensata può accogliere diverse funzioni in modo da creare un spazio polivalente che dia una nuova definizione al luogo e diventi il perno delle nuove relazioni che si sviluppano sul territorio.

Lo sviluppo di questa idea ha portato alla stesura di un programma funzionale per la nuova Motofides;; questo prevede spazi per la ricerca e la divulgazione (collegati con l’Università di Pisa), il nuovo Centro di Coordinamento del Parco Regionale, una biblioteca, due sale conferenze–cinema, una sala polifunzionale da 500 posti, atelier per le arti applicate, un’area sportiva, aree espositive e altri spazi in cui possono essere accolti mercati, fiere e avvenimenti temporanei. Ne risulta una struttura che può essere vissuta quotidianamente dall’abitante di Marina che va al mercato, in piscina, in biblioteca, al cinema e dalla persona di Pisa che, ad esempio, viene la sera a teatro. L’idea è quella di un nuovo centro polifunzionale, un Villaggio dei Popoli, che riesce a parlare diverse lingue, in cui ognuno può trovare qualcosa a cui è interessato e che possa incuriosire il visitatore-utente con diverse iniziative.

Al recupero della struttura dell’ex Motofides si accompagna il progetto di riqualificazione dell’intera area tra la foce dell’Arno e Marina di Pisa con la creazione di un parco tematico che consente di valorizzare e rilanciare dal punto di vista ambientale un’area dal delicato equilibrio. Il parco tematico assume inoltre un ruolo fondamentale nel ricucire insieme i diversi elementi del sistema come la pineta, il lungomare e il lungofiume che oggi - per via dell’abbandono, delle recinzioni della fabbrica, dei numerosi rimessaggi sull’Arno – non riescono ancora a dialogare.

Il progetto paesaggistico, proponendo una forte continuità tra la realtà di Marina di Pisa e quella del Parco Regionale, vuol consentire agli abitanti di tornare ad appropriarsi di questi spazi, collegandoli fra loro e ripensandoli come elementi particolari di un unico sistema territoriale.

COORDINAMENTO PER LA SALVAGUARDIA
E LA RIQUALIFICAZIONE DI BOCCADARNO
c/o Legambiente
via S.Lorenzo 37
56100 Pisa
tel/fax 050550399

Archivio (online o pdf):

  1. pdf L’Albero Pazzo 2
    Maggio 2002
  2. pdf L’Albero Pazzo 3 - 4
    Luglio 2002
  3. pdf L’Albero Pazzo 5
    Novembre 2002
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    Febbraio 2003
  5. pdf L’Albero Pazzo 7
    Aprile 2003
  6. pdf L’Albero Pazzo 8 - 9
    Luglio - Agosto 2003
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    Dicembre 2003
  8. pdf L’Albero Pazzo 12
    Settembre 2004