Cambiamenti climatici: qualche dato (redazionale)
I cambiamenti climatici non sono solo una minaccia per il futuro, sono già oggi una realtà che si manifesta
nell'innalzamento delle temperature, nell'alterazione dei cicli stagionali, nella velocità con cui si riducono i
ghiacciai, nel riscaldamento di oceani e mari e nell'intensificarsi di eventi climatici estremi come alluvioni,
esondazioni dei corsi d'acqua, siccità e desertificazione che possono causare la diffusione di malattie tropicali e
subtropicali in aree del pianeta altrimenti non toccate da questi fenomeni. È pur vero che il clima della terra
è dinamico e le fluttuazioni periodiche delle temperature e delle precipitazione sono conseguenze naturali di
questa variabilità. Ma ci sono delle evidenze scientifiche che indicano come i cambiamenti attuali del clima
terrestre stiano eccedendo quelli che ci si potrebbe aspettare a seguito di cause naturali. Secondo l'IPCC (l'organismo
scientifico delle Nazioni Unite che si occupa dei cambiamenti climatici) la maggior parte del riscaldamento terrestre
osservato negli ultimi 50 anni è di origine antropica, ossia causato dalle attività dell'uomo. Imputato numero
uno sono i gas serra, altrimenti detti gas climalteranti, come l'anidride carbonica, il metano e gli idrofluorocarburi
che provengono in larga parte dai cicli industriali. L'aumento della loro concentrazione sta causando un preoccupante
incremento della temperatura globale della Terra. Per avere un'idea, nell'ultimo decennio, in assoluto il più
caldo, è aumentata di circa 0,8 gradi e si prevede che aumenterà da 1,4 a 5,8 gradi entro il 2100. Il
conseguente innalzamento del livello dei mari, che l'IPCC stima tra i 25/30 cm entro il 2050, porterebbero Venezia e
numerose altre città costiere sott'acqua. Legambiente crede che per arrestare la crescita globale delle emissioni,
il primo e fondamentale passo sia quello di uscire dall'economia delle fonti fossili (petrolio e carbone) puntando con
decisione su modelli produttivi e industriali innovativi. L'Italia, ratificando il Protocollo di Kyoto, si è
impegnata a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 6,5% entro il 2010 rispetto ai livelli del 1990. Purtroppo
oggi le nostre emissioni, anziché calare, sono aumentate di oltre il 5%, soprattutto a causa del forte aumento del
trasporto di merci e passeggeri su strada. Lo scorso dicembre a Milano si è tenuta la Nona Conferenza delle Parti
sui mutamenti climatici (COP9). Con la ratifica da parte della Russia, Kyoto sarebbe finalmente entrato in vigore
trasformando la COP9 in un appuntamento di importanza storica. Il summit di Milano ha comunque visto i governi
confrontarsi sulle politiche e sulle strategie da adottare per ridurre l'impatto ambientale delle proprie azioni nel
rispetto della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.