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Sommario:

  1. Editoriale
  2. Il viatico
  3. Conflitti
  4. Bambini
  5. Stili di vita
  6. Cibi
  7. Terra, Acqua, energia
  8. Speciale Meeting di San Rossore sui cambiamenti climatici, luglio 2004
  9. Media
  10. Campagne e movimenti
  11. Diritti
  12. Culture
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Reality e realtà

di

Riccardo Toniolo [Megachip Pisa]

Non sono una talpa. Cento giorni chiuso in casa non ci sono mai rimasto, potrei anche imparare a fare il contadino, ma sicuramente non saprei cavarmela su un isola deserta e soprattutto….. non capisco perché i “reality” si chiamino così.

C’è qualcuno che crede davvero che siano “reality”? Belli o brutti, divertenti o noiosi, ogni opinione in merito è lecita, ma credere alla spontaneità dei protagonisti del reality è davvero troppo. L’unica eccezione, almeno in teoria, potrebbe essere il “Grande Fratello”. Lì i protagonisti sono chiusi in una casa completamente monitorata da telecamere fisse, del tipo di quelle che ci inquadrano quando ci troviamo in una stazione, in un metrò, in una banca, e così via…certo, ne sono ben consapevoli, ben più di quanto lo siamo noi mentre, ad esempio, facciamo benzina. Ma sono in grado di non lasciarsi mai andare per 24 ore al giorno? Difficile, direi. Ed ecco quindi che, volenti o nolenti, quei ragazzi offrono ai telespettatori di Stream (a quelli che guardano 24 ore al giorno, intendo), spezzoni di verità. Ma che dire degli altri reality? Di quelli che si svolgono in spazi aperti, come L’isola dei famosi, La Talpa o La Fattoria? In questi casi è evidente che i cameramen non sono “incorporei” come nella casa del Grande Fratello, ma che ci sono persone che si muovono nello stesso spazio dei protagonisti, e che (per fortunata coincidenza?) non perdono una parola dei loro dialoghi, riuscendo a seguirli con buone inquadrature dall’inizio alla fine dei discorsi che sentiamo. Parliamoci chiaro, è palese: prima si piazzano le telecamere, e poi i personaggi iniziano a parlare. Noi vediamo confidenze private, spontanee e sincere, ma non vediamo tutta la gente che c’è intorno a chi le fa queste confidenze. E così ci sembrano vere…. In fondo ci sono così tante trasmissioni “recitate” che pretendono d’esser vere, che i reality da questo punto di vista non sono nemmeno una vera e propria novità, ma solo un’evoluzione del genere. Offrono l’illusione di vedere la “vita vera”, mentre stiamo vedendo solamente uno show. Ma nonostante siano costruiti e per niente spontanei, i reality, a loro modo, riescono a rappresentare esattamente una realtà: quella televisiva. In fondo è la TV stessa che ci dà l’impressione di guardare direttamente la realtà senza filtri, di sapere, perché lo vediamo con i nostri occhi, cosa succede nel mondo. Ed invece, esattamente come nei reality, la “realtà” che vediamo è filtrata da registi, cameramen, giornalisti e conduttori di turno. E spesso, proprio come nei reality, oltre che filtrata questa realtà è anche “costruita” ad arte….

Un piccolo esempio? La differenza fra le tante bandiere di Pace che si vedevano camminando per le strade, e le poche che si vedevano in televisione. In TV, quelle bellissime bandiere colorate, sono arrivate solo molto più tardi, quando già iniziavano a diminuire sui balconi. Era solo una coincidenza (sfortunata in questo caso), o è stato semplicemente voluto da chi selezionava le immagini da trasmettere, decidendo cosa farci vedere, proprio come nelle striscie quotidiane dei cosiddetti reality quando ci mettono in buona o cattiva luce il “personaggio del giorno”?

Archivio (online o pdf):

  1. pdf L’Albero Pazzo 2
    Maggio 2002
  2. pdf L’Albero Pazzo 3 - 4
    Luglio 2002
  3. pdf L’Albero Pazzo 5
    Novembre 2002
  4. pdf L’Albero Pazzo 6
    Febbraio 2003
  5. pdf L’Albero Pazzo 7
    Aprile 2003
  6. pdf L’Albero Pazzo 8 - 9
    Luglio - Agosto 2003
  7. pdf L’Albero Pazzo 10 - 11
    Dicembre 2003
  8. pdf L’Albero Pazzo 12
    Settembre 2004