Il Parco di Cisanello

Quartiere di Cisanello, Pisa
 

Dal 2010 al 2013 Legambiente Pisa, insieme ad altre associazioni (WWF, Lipu, Mosquito, Acquedotto Mediceo) ha organizzato una vincente campagna, con molte iniziative pubbliche creative e molto partecipate, affinché una vasta area incolta nel quartiere di Cisanello non vedesse altro cemento, ma diventasse un grande parco urbano di circa 6 ettari.


La costruzione del parco è ancora in corso e Legambiente Pisa ne segue le vicende.

 
 
 
Parco Cisanello

L'area di Cisanello è una zona di Pisa che ha visto un fortissimo sviluppo urbano dagli anni ‘70 in poi. In questa zona si trovavano dei coltivi, alternati a boschetti spontanei e piccole zone umide che, con la fine delle attività agricole, si sono lentamente trasformati in prati semi-naturali e ampi boschetti, costituendo attualmente delle pregevoli comunità vegetali degne di tutela.

Il Parco di Cisanello svolge importanti funzioni ecologiche e idrogeologiche, che apportano benefici non soltanto all’essere umano, ma anche a tutti gli altri organismi viventi che ne usufruiscono. Il sito costituire un "Polmone verde"per la città, migliora la qualità dell’aria e offre agli abitanti del quartiere un luogo in cui riposare gli occhi e il corpo, offrendo anche il valore aggiunto delle caratteristiche naturali, faunistiche e vegetali.

 
 
 

La presenza di un parco verde inserito nel contesto cittadino, dove predomina il cemento, è una panacea per l'avifauna stanziale e di passo.
Qui gli uccelli trovano rifugio e fonti di cibo, contribuendo così al controllo degli insetti.


In seguito ai censimenti ornitologici effettuati nell'area, sono state rilevate varie specie che probabilmente vi nidificano: il beccamoschino (Cisticola juncidis), la capinera (Sylvia atricapilla) e il luì piccolo (Phylloscopus collybita).
Tra le altre specie osservate, ne troviamo alcune della famiglia dei Corvidi come gazze (Pica pica), taccole (Corvus monedula) e cornacchie grigie (Corvus cornix), e dei Turdidi, come il merlo (Turdus merula) e il tordo bottaccio (Turdus philoelos). Inoltre nei prati umidi e nelle zone degli allagamenti invernali non è rara la visita di uccelli acquatici e piccoli rapaci.

Infine moltissimi altri passeriformi tra cui il saltimpalo (Saxicola torquatus), lo scricciolo (Troglodytes troglodytes), e il codibugnolo (Aegythalos caudatus).

 

 
 

La presenza dell'avifauna è strettamente legata alla copertura vegetale, qui tipica delle aree planiziali pisane: troviamo individui di pioppi (Populus spp.) e salici (Salix spp.), ma anche allori (Laurus nobilis), olmi (Ulmus minor) e aceri campestre (Acer campestris) oltre che a boschetti di prugnoli (Prunus spinosa) e a vari altri arbusti e liane, tra le quali spicca anche la rara Periploca greca, relitto termofilo terziario. Anche per questo è importante preservare queste isole verdi in città.

In particolare l'area del Parco di Cisanello è stata classificata dagli ornitologi, per la presenza di specie rare, come area con indice di naturalità "medio" (quadrati 70-71 dall'Atlante ornitologico degli uccelli nidificanti di Pisa 2018). Una categoria intermedia e positiva che ci indica quanto già quest'area sia così importante per questo quartiere pisano.

 
 
 

Nel 2020 è stato bonificato un secondo lotto che verrà presto messo a disposizione della cittadinanza.
In questi anni le associazioni ambientaliste si sono continuamente date da fare:

 

 

  • Hanno cercato di mantenere alta l'attenzione continuando ad organizzare eventi e visite guidate nell'area
  • Sono intervenute nel dibattito sulle 100 specie di alberi da mettere a dimora orientandone la scelta (per quanto possibile) e ottenendo che venissero prescelte quelle più adatte alle condizioni umide del territorio in questione
  • Sono riuscite ad ottenere che il posizionamento avvenisse sull'area nella maniera più consona e che le piante non venissero circondate dalla rete metallica (come invece è valso per la maggior parte delle opere di "riforestazione urbana")
  • Hanno cercato di intervenire chiedendo il rispetto del Progetto risultato dal percorso partecipativo, dando indicazione su come dovesse procedere il diradamento dei rovi invasivi, in maniera tale che le numerose emergenze floristiche (tra cui la rara liana Periploca graeca) presenti nell'area, non venissero spazzate via dai mezzi meccanici