Una delegazione di Legambiente ha partecipato alla Conferenza mondiale dell’Onu sugli Oceani, dal 5 al 9 giugno.
Il direttore di Legambiente, Stefano Ciafani, è i ntervenuto nella assemblea generale ONU
( http://www.greenreport.it/news/rifiuti-e-bonifiche/legambiente-presenta-allonu-7-punti-la-piaga-dei-rifiuti-marini-nel-mediterraneo/ ) .
La Commissione dell’Onu ha accolto la proposta dell’associazione sulla necessità di affrontare il problema del marine litter nel Mediterraneo.
Il Mar Mediterraneo, una delle aree più ricche di biodiversità al mondo, risulta essere tra le sei zone di maggior accumulo di rifiuti galleggianti del Pianeta con evidenti rischi per l’ambiente, la salute e l’economia. Al quadro dell’Unep, il Programma ambientale delle Nazioni Unite, si aggiungono i dati di Clean Up the Med, la campagna di volontariato lungo le coste del Mediterraneo coordinata da Legambiente che comprende tra le varie azioni un monitoraggio scientifico sul beach litter realizzato su 105 spiagge di 8 Paesi (Italia, Algeria, Croazia, Francia, Grecia, Spagna, Tunisia, Turchia). Secondo i dati elaborati da Legambiente l’82% dei rifiuti spiaggiati trovati sugli arenili monitorati è risultato di plastica. Il 64% dei rifiuti trovati sugli arenili del Mediterraneo riguarda inoltre oggetti usa e getta.
Questi dati sono un’anteprima dei risultati che Legambiente presenterà l’8 giugno al Palazzo di Vetro nel corso dell’incontro dal titolo “Multi-stakeholders Governance for tackling marine litter in the Mediterranean Sea”.
Tra i 150 eventi paralleli in programma durante la Conferenza ONU, quello organizzato da Legambiente sarà l’unico a portare contributi ed esperienze sul tema del marine litter in Italia e nel resto del Mediterraneo.
Si puo leggere il comunicato stampa di Legambiente