Il presidente della ASN (l’autorità per la sicurezza nuleare francese) definisce “molto preoccupante” la situazione delle centrali nucleari francesi. Intanto la costruzione dei due unici nuovi reattori in Europa, iniziata nel 2005 (i primi progettati dopo 15 anni) ,non si conclude: costi in crescita esorbitante e sicurezza in dubbio.
I reattori francesi (tutti vecchi) …
(Riportiamo la notizia pubblicata su Il Tirreno del 23.11.2016)
ROMA Tra problemi tecnici e difficoltà finanziarie di Edf e Areva, i due colossi francesi dell’energia, la situazione delle centrali nucleari transalpine «è diventata molto preoccupante». Non ha usato giri di parole Pierre-Franck Chevet, il presidente dell’Authority di Parigi sulla sicurezza nucleare (Asn). In un’intervista su Le Figaro, l’esperto ha lanciato un chiaro allarme sulla situazione dei reattori transalpini, di cui 12 sono chiusi per accertamenti. «Bisogna ripensare l’intera catena di controllo per rendere l’atomo più sicuro – ha affermato il numero uno dell’Asn – la situazione è peggiorata dall’aprile 2015 con la scoperta di un eccesso di carbonio nell’acciaio della vasca dell’Epr (reattore pressurizzato europeo), siamo passati da una brutta sorpresa all’altra». All’età media piuttosto elevata degli impianti francesi si sono aggiunte questioni tecniche che hanno spinto nelle ultime settimane l’Asn a imporre al gestore dell’energia Edf di fermare diversi reattori. Così, tra guasti, manutenzioni ordinarie già programmate e controlli straordinari, i reattori al momento non in funzione sono 12. Ha spiegato Chevet: «Il motivo per cui i reattori sono fermi, o stanno per essere fermati, è per controllare che l’eccesso di carbonio scoperto nell’acciaio non alteri la capacità di resistenza meccanica dei generatori di vapore». Oltre a questo problema, il responsabile dell’Authority ha rivelato che i suoi ispettori hanno riscontrato nei 12 reattori una non meglio precisata «anomalia generica». Lo stop, ha tenuto a rassicurare l’alto responsabile, rientra in «un approccio di sicurezza e tutela delle popolazioni». L’Asn si è data un mese di tempo prima di decidere se riavviare o meno i reattori fermati o sul punto di esserlo. Mentre cresce il timore che la Francia non sia in grado di rispondere all’alta domanda invernale di forniture elettriche. Pierre-Franck Chevet ritiene inoltre che sia necessario almeno un mese di tempo supplementare affinché i reattori autorizzati a ripartire raggiungano la massima potenza, il che equivale a gennaio 2017. Sette impianti Edf sono chiamati a riprendere la produzione il 31 dicembre. L’energia transalpina è direttamente dipendente da 58 reattori del colosso energetico che garantisce il 75% dei bisogni energetici. Pierre-Franck Chevet ha denunciato «l’esistenza di pratiche inaccettabili dall’inizio degli anni Sessanta nella fabbrica del Creusot (di Areva, ndr) e l’esistenza di 400 dossier volontariamente nascosti al cliente e all’Asn e riguardanti anomalie, nonché la scoperta di documenti di fabbricazione che appaiono falsificati».
Attualmente in Europa sono in costruzione due soli reattori (ditta costruttrice AREVA, tecnologia EPR) … e non finiscno mai.
I due reattori sono in costruzione a Flamanville (Francia) e Olkiluoto (Finlandia) dal 2005.
La fine era prevista per il 2009, ma l’ipotesi più ottimistica è per il 2018, ammesso che vengano completati.
I costi erano previsti in circa 3,3 miliardi di euro, ma sono lievitati sino a quasi 9 miliardi.
Oltre alla lievitazione dei costi, sono emersi problemi di sicurezza
La Finlandia ho rinunciato a qualsiasi prospettiva di espensione della energia nucleare.
Per maggiori informazioni vedi:
– https://nuclear-news.net/category/2-world/europe/finland/
– http://www.theecologist.org/News/news_analysis/2859924/finland_cancels_olkiluoto_4_nuclear_reactor_is_the_epr_finished.html