Domenica 12 febbraio, per festeggiare la Giornata Mondiale delle aree umide (2 febbraio) Legambiente Pisa, assieme a un discreto numero di partecipanti, ha fatto tappa in bici presso gli incantevoli laghetti di Campo a 9 km dalla città di Pisa. Tra cannucce di palude, folaghe, svassi e begli ambienti, abbiamo scoperto una zona ricca, sia di inverno e sopratutto in primavera, di biodiversità, ma forse ancora troppo poco conosciuta dagli amanti della Natura del pisano.
Le zone umide sono molto importanti per la conservazione di habitat e specie: in Italia il 12% delle specie animali totali, che diventano il 40% aggiungendo quelle vegetali, e quasi il 50% delle specie di uccelli presenti, sono legate alle zone umide, che svolgono un ruolo importante per le specie migratorie e per le numerose attività economiche che sostengono, come la pesca, il turismo e l’agricoltura.
Nel mondo la vita di più di un miliardo di persone dipende dalle zone umide: paludi, stagni, laghi, fiumi, pianure alluvionali. E ancora stagni salati, estuari, mangrovieti, lagune e barriere coralline. Infine le zone umide artificiali: laghi, stagni, risaie e saline. Ecosistemi che contribuiscono a sostenere la grande varietà della vita sul nostro pianeta, conservando la specifica biodiversità, immagazzinando l’anidride carbonica, mitigando gli effetti del cambiamento climatico.
D’altra parte, le attività dell’uomo, la bonifica dei territori umidi, la cementificazione degli spazi hanno portato alla scomparsa di più del 64% delle aree umide mondiali e l’abbandono dei rifiuti e la creazione di piccole discariche illecite nei pressi o all’interno di questi fragili ambienti ne compromettono spesso la bellezza e l’integrità.
I laghetti di Campo (San Giuliano Terme) , bacini artificiali derivanti da cave di argilla dismesse e rinaturalizzati nel corso degli anni, sono sicuramente un luogo degno ancora oggi di essere compreso e indagato e bisognoso di ulteriore protezione, cura e controllo.