Vi ricordate il referendum sulle trivelle? Quello boicottato dal governo perché ritenuto inutile, con la coalizione referendaria accusata di spargere disinformazione sul possibile ritorno dalla finestra del divieto di trivellazione petrolifera e gasiera entro le 12 miglia che proprio l’iniziativa referendaria aveva fatto uscire dalla porta?
Un nuovo decreto aggira il divieto entro le 12 miglia. I timori erano più che fondati e che la disinformazione era da cercare altrove.
Infatti, in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che deroga al divieto di nuove trivellazioni inventando l’escamotage della “funzionalità” di nuove infrastrutture rispetto i titoli abilitativi già ottenuti.
Lapidario il commento del Coordinamento nazionale NO-Triv: «Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Disciplinare Tipo, il MISE vara lo Sblocca Trivelle entro le 12 miglia. Per titoli già rilasciati, le compagnie potranno presentare e farsi autorizzare una qualsiasi “variante” al programma originario di lavoro, che preveda la perforazione di nuovi pozzi sempre entro le 12 miglia marine dalle linee di costa e fino a fine ciclo vita del giacimento (vita utile). Eluso il divieto di legge per decreto. Inoltre, per titoli di concessione già concessi, entro ed oltre le 12 miglia, le compagnie potranno continuare ad estrarre anche oltre la scadenza in quanto la proroga si intenderà concessa anche in presenza della presentazione della semplice istanza. Fatta la legge, trovato l’inganno.>>.