Secondo il dossier “Non è un paese per bici” pubblicato questa settimana dalla campagna Clean Cities, FIAB Italia, Kyoto Club e Legambiente, le nostre città sono rimaste in larga parte al palo mentre posti come Amsterdam, Copenaghen e Helsinki diventano sempre più ciclabili.
Oltre la metà delle città capoluogo italiane, in particolare al Sud, hanno infrastrutture ciclabili pressoché inesistenti. Ma anche le grandi città del centro-nord non se la cavano benissimo. Non si tratta di un incidente di percorso, ma del prodotto di precise politiche che hanno tolto spazio alle persone per riservarlo alle auto.
Dobbiamo invertire questo paradigma e dare a tutti la possibilità di spostarsi in modo lento, sicuro e sostenibile.
Per rendere le città italiane davvero ciclabili, dobbiamo quadruplicare le corsie e piste ciclabili e ridare priorità a pedoni e ciclisti nelle nostre strade tramite zone 30 e altri interventi di trasformazione urbana.
Quanto costa? Poco più di 3 miliardi. Sembrano tanti soldi, ma in realtà sono appena il 3,5% di quanto abbiamo già messo a bilancio per l’automobile, ed equivalgono ad appena tre mesi dei tagli delle accise su diesel e benzina con i quali il governo crede di aver affrontato la crisi energetica e del costo della vita.
Noi chiediamo che siano investiti 500 milioni all’anno da qui al 2030 per finanziare un piano straordinario di realizzazione di infrastrutture ciclabili nelle città italiane.
Per saperne di più, il dossier è disponibile a questo link: https://italy.cleancitiescampaign.org/dossier-ciclabilita/
Se sei d’accordo con noi, sostieni le nostre richieste >> https://petition.cleancitiescampaign.org/citta-ciclabili